14 dicembre 2009

Pan Sonic @ Brancaleone - Roma - 29 Novembre 2009




Fa freddo a Roma. Il programma dice che i concerti inizieranno alle 21 e 30. Mi dico: sarà l'ultimo concerto dei Pan Sonic a Roma, dopo questo tour si scioglieranno, quindi, ci sarà un casino di gente...
Mi armo e parto.
Alle 20 e 45 sto già davanti al branca.
Tutto chiuso, poca gente in giro, all'inizio penso, vuoi vedere che Mika ha collassato di nuovo e risalta tutto come ad ottobre all'Init?
Chiedo all'ingresso e mi rassicurano, stanno aspettando dentro, ed a Mika è stata assegnata una hostess personale incaricata di mantenere il più basso possibile il suo tasso alcolico.
La serata inizia con un lungo live di NZ. Non lo avevo mai sentito prima, e devo dire che non mi ha convinto molto. Le sonorità sono simili a quelle delle produzioni Raster Noton ma senza arrivare ai livelli di eccellenza della suddetta etichetta.
Arriva l'ora del duo finlandese ed in sala saremo una sessantina, non capisco perchè gli aficionados di elettronica romani abbiano snobbato questo evento.
Entrano in scena e la mia fissa per le t-shirt viene subito stimolata. Mika Vainio ne indossa uno dei mitici grinders, finlandesi anch'essi, Rotten Sound. Grande!
Parte l'attacco sonoro analogico-digitale del duo e i pochi fortunati presenti entrano in trance. Mika si occupa delle ritmiche ed il socio Ilpo Vaisanen dei suoni sintetizzati maltrattando la sua "macchina da scrivere" (nomignolo affibbiato al synth appositamente creato per loro da Jari Lehtinen).
Ci propongono il loro caratteristico mix fra sonorità ambient-industriali, ritmiche spezzate, sprazzi di 4/4 techno, distorsioni, suoni oscillanti e disturbanti. A livello di presenza scenica Ilpo ha un impatto maggiore, smanettando dietro il suo synth, mentre Mika, apparentamente più timido, crea le basi che il suo fido collega manipola a piacimento.
Alle loro spalle uno schermo bianco sul quale si visualizza una sinusoide che si muove al ritmo della loro musica. Era così quando li vidi la prima volta, nel 1993(?), al Forte Prenestino e continua ad essere così oggi. Un loro marchio di fabbrica inconfondibile.
Il live non dura molto, credo un'oretta scarsa, ma è di una qualità ed intensità notevole. Il bis si limita ad una sola traccia alla fine della quale Ilpo brandisce il suo strumento come un Hendrix dei tempi moderni (rubata a Mauro Petruzziello :-).
Precursori, sperimentatori, maestri, la scena elettronica mondiale sentirà la vostra mancanza.

Grazie.

Dopo di loro salgono sul palco Phooka & Mutech fautori di una techno minimal fortemente condita di IDM, il loro è un buon set e mi ripropongo di seguirli in futuro. Per stasera va bene così. Si può tornare a casa soddisfatti ed anche un po' tristi.

Link:
www.myspace.com/electronicsquelches

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