17 dicembre 2009
Wi-Fi
Questa mattina, per una serie di circostanze mi sono ritrovato a rimettere piede in quella che è stata la mia facoltà, mannaggia a me per tanti, troppi anni, cioè la facoltà di Architettura L.Quaroni della Sapienza in via Flaminia.
Non avevo programmato di passarci però la mattinata si è rigirata e mi sono trovato da quelle parti con il portatile nella borsa e un paio di ore di buco.
Che faccio, penso: vado in facoltà e "scrocco" la connessione ad internet.
Bene, entro, mi accomodo nel patio, perchè anche se fa freddo una sigarettina ogni tanto ci vuole, ed accendo il portatile.
Perfetto, trova subito la rete senza fili non protetta della Sapienza.
Mi collego e mi compare una schermata della facoltà che mi chiede una password per poter accedere al servizio.
Do una letta e mi sembra di capire, anzi, capisco benissimo, che si può navigare solo se si è iscritti all'università e se si è fatta richiesta di una password apposita, che ti viene consegnata solo se dimostri di aver pagato le tasse d'iscrizione.
Non ci voglio credere e vado a chiedere al laboratorio di informatica dove invece, ovviamente, mi confermano che non essendo io un iscritto non posso usufruire di questo bene preziosissimo da riservare solo ai meritevoli (paganti ed IDENTIFICABILI) studenti.
Quindi....oramai in qualunque baretto o locale "all'avanguardia" puoi tranquillamente utilizzare la connessione gratuitamente mentre l'Università Pubblica nega l'accesso ad un servizio che, presto spero, diventerà gratuito e diffuso su tutto il territorio.
All'inizio devo dire che mi sono girate abbastanza, adesso mi girano uguale.
Certo, me lo potevo aspettare visto l'andazzo generale, ma come si dice, al peggio non c'è mai limite, in fin dei conti alla Gelmini potrebbe sempre venire la felice idea di limitare anche l'accesso nelle aule delle università ai soli iscritti, non fosse mai che qualche fetentone impari qualcosa di straforo e chissà poi come lo riutilizza quel sapere.
Altro che statuine.....
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